foto di Dino Ignani Ho studiato Filosofia a Bari, ho fatto un anno di ricerca in Sociologia dell'immaginario al CeaQ (Sorbonne, Paris) e un master in Filosofia e Psicoanalisi a Roma all'Istituto di Filosofia e Psicoanalisi di Roma. Ho lavorato come docente in alcune scuole di scrittura creativa e scuole medie, ho tenuto corsi come operatrice letteraria in vari centri diurni di psichiatria. Ho frequentato un corso di editing alla Scuola Omero e il corso principe per redattori editoriali da Oblique Studio. Ho pubblicato i romanzi: Fatti male (Gaffi; tradotto in tedesco per Aufbau-Verlag), Homo homini virus (Meridiano Zero; Premio Carver 2015), Disturbi di luminosità (Gaffi; da cui lo spettacolo teatrale Disturbi, con regia di Olivia Balzar, andato in scena all'Ivelise di Roma nel novembre 2019), Brama (Perrone); le sillogi: Mancanza, Deserto (Premio Profumi di poesia 2018) e Città metafisiche (Ensemble); il saggio: Io Sono un'opera d'arte, viaggio nel mondo
Il primo libro che vi consiglio di leggere nella rubrica di settembre è Tutte queste voci che mi premono dentro , di Andrea Di Consoli (Editoriale Scientifica Lettere). Si tratta di un memoir a metà strada tra critica letteraria e narrazione autobiografica, diviso in episodi – che potrebbero essere letti ciascuno come un racconto a sé – e scritto con un italiano che altri dei nostri autori sembrano aver dimenticato, – tengo a specificarlo – Di Consoli è uno degli scrittori italiani più prestigiosi dal punto di vista semantico, difatti, in questi racconti-ricordi non mancano mai punti di riferimento – spesso persone realmente incontrate dal narratore – della nostra tradizione poetica, come Scotellaro, Arpino, Riviello, e molti altri. Ogni capitolo o episodio parte con una riflessione – sulla politica, sulle sigarette, sui fantasmi – e procede come un reportage scritto con lo stile dei grandi autori della letteratura italiana. Così abbiamo dei quadri precisi, a tratti sconcertanti, del