foto di Dino Ignani Ho studiato Filosofia a Bari, ho fatto un anno di ricerca in Sociologia dell'immaginario al CeaQ (Sorbonne, Paris) e un master in Filosofia e Psicoanalisi a Roma all'Istituto di Filosofia e Psicoanalisi di Roma. Ho lavorato come docente in alcune scuole di scrittura creativa e scuole medie, ho tenuto corsi come operatrice letteraria in vari centri diurni di psichiatria. Ho frequentato un corso di editing alla Scuola Omero e il corso principe per redattori editoriali da Oblique Studio. Ho pubblicato i romanzi: Fatti male (Gaffi; tradotto in tedesco per Aufbau-Verlag), Homo homini virus (Meridiano Zero; Premio Carver 2015), Disturbi di luminosità (Gaffi; da cui lo spettacolo teatrale Disturbi, con regia di Olivia Balzar, andato in scena all'Ivelise di Roma nel novembre 2019), Brama (Perrone); le sillogi: Mancanza, Deserto (Premio Profumi di poesia 2018) e Città metafisiche (Ensemble); il saggio: Io Sono un'opera d'arte, viaggio nel mondo
(foto di Dino Ignani) Rubrica di consigli letterari aggiornata aperiodicamente. Dicembre 2020 La città dei vivi è un libro non convenzionale, per molte ragioni: in primo luogo qui il linguaggio è trasparente, è un libro di vite, di corpi, di pulsioni, un romanzo perfettamente costruito, si potrebbe dire, se non si sapesse che tutto ciò che Nicola Lagioia ha scritto è realmente accaduto. È un libro realista? Sì, dal punto di vista dei fatti, dell’aderenza del racconto a una forma meticolosa di ricostruzione in cui l’autore sembra quasi sparire. Non lo è completamente, per fortuna, perché l’autore non scompare, assottiglia il linguaggio, si diceva, riporta la vita pura, la strada, il fuori, ma diventa personaggio, non solo narratore, e come tale è moralmente coinvolto nella tragica vicenda dell’omicidio Varani che ha sconvolto la città di Roma. Eppure Roma resta la città dei vivi, non la città dei morti, sono i vivi a parlare appropriandosi i morti, è sempre così. L’indagine soci